Gaetano Filangieri fu uno dei maggiori giuristi del Settecento europeo: la sua opera, La Scienza della legislazione, venne in pochi anni tradotta in francese, tedesco e spagnolo. Genio precoce, morto a soli trentasei anni, egli divenne il maggior punto di riferimento di una generazione di illuministi meridionali, poi decimati dalla feroce repressione del 1799. La ricostruzione del suo epistolario, delle lettere da lui inviate a insigni corrispondenti, come Benjamin Franklin, Friedrich Münter, Isodoro Bianchi, Domenico Caracciolo ed altri, svela l’intimo percorso intellettuale dell’autore, ciò che la censura delle sue opere a stampa aveva finora celato. Ne scaturisce, incontrovertibile, il rifiuto delle teorie di Rousseau, la decisiva influenza della rivoluzione americana e l’adesione convinta agli ideali della massoneria.
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